Prestiti rifiutati al 40% delle pmi

prestiti pmiL’Adnkronos ha compiuto una nuova indagine sulla stretta creditizia operata dalle banche italiane scoprendo che su 10 piccole e medie imprese che hanno richiesto un prestito nel corso degli ultimi 12 mesi, ben 4 avrebbero ottenuto un secco rifiuto, altre 4 avrebbero visto parzialmente accordata la propria richiesta, e solamente 2 avrebbero ottenuto quanto desiderato.

La statistica di cui sopra cela un’evidenza in grado di creare delle gravi ripercussioni sulle attività quotidiane e di medio termine delle stesse piccole aziende e, in molti casi, delle conseguenze definitive sul piano occupazionale.

È sempre la stessa analisi a ricordare come il 60% delle pmi intervistate sarà costretta a ridimensionare il proprio giro d’affari entro il prossimo anno proprio a causa dei mancati finanziamenti, mentre il 30% delle stesse saranno costrette a licenziare per lo stesso motivo. Ben il 20% delle pmi sta inoltre valutando l’ipotesi di cessare la propria attività.

Le statistiche formulate da Adnkronos si ripercuotono infine sulla sfiducia al sistema bancario. Il 65% delle imprese interpellate dall’agenzia di stampa dichiara infatti di avere rinunciato alla possibilità di poter avere accesso a un finanziamento, e la metà di queste dichiara altresì di non essere riuscita a onorare i propri debiti nel corso degli ultimi 12 mesi, saltando più rate dei programmi di rimborso.

Si giunge in tal modo all’altro grave dato snocciolato nelle ultime ore: il deterioramento dei crediti. Per l’Abi le sofferenze creditizie a giugno avevano toccato quota 138 miliardi di euro, con difficoltà crescenti proprio per le piccole e medie imprese italiane, che sembrano essere la parte imprenditoriale più aggravata dalle odierne difficoltà.

Per gli istituti di credito italiani il rapporto tra le sofferenze lorde e gli impieghi a giugno è stato pari al 7,1 per cento rispetto al 5,7 per cento dell’anno precedente, ma il valore riesce a raggiungere il 12,8 per cento per quanto attiene i piccoli operatori economici.