Prestito al consumo

Il prestito al consumo è quella tipologia di prestito usata per acquistare dei beni o dei servizi, come nel caso dei prestiti finalizzati, per soddisfare esigenze e bisogni di natura personale, come nel caso dei prestiti personali e della cessione del quinto dello stipendio. Il prestito al consumo può anche essere quello che viene chiesto in qualità di dilazione del pagamento relativamente al prezzo dei beni e dei servizi che vengono acquistati.

Non viene invece considerato quel prestito che viene chiesto per soddisfare delle esigenze di carattere professionale, come ad esempio l’acquisto di un’auto da usare all’interno di un’attività. In questa tipologia di prestito il beneficiario si reca presso una banca oppure presso una società finanziaria, la quale chiederà dei documenti per poter valutare l’affidabilità e la sicurezza del fatto che i soldi che presti le vengano restituiti.

Qualora il richiedente sia stato ritenuto affidabile, la somma viene concessa in un’unica soluzione. Il richiedente si impegna dunque a rimborsare il prestito ottenuto tramite il pagamento di rate mensili, il cui importo include sia una somma in qualità di interesse che una somma in qualità di capitale. Le rate possono essere pagate tramite versamento con dei bollettini postali oppure tramite addebito diretto sul conto corrente del beneficiario (pratica nota come RID).

Solitamente la durata massima del finanziamento è di 120 mesi, ovvero 10 anni, e l’importo massimo che viene erogato corrisponde a 30.000 euro. il tasso di interesse che viene di solito applicato a questa tipologia di prestiti è fisso, così come l’importo delle rate mensili resta fisso per tutta la durata del finanziamento.

Relativamente al tasso di interesse, dobbiamo distinguere tra TAN e TAEG. Il TAN è il tasso annuo netto, ovvero il solo tasso interesse. Il TAEG è invece il tasso annuo effettivo globale, ovvero il costo effettivo che il beneficiario si troverà a sostenere per aver richiesto quel dato finanziamento. Il TAEG include anche eventuali spese accessorie, come ad esempio quelle di apertura della pratica.

Il “credito al consumo” non viene solitamente accompagnato da garanzia reale o personale.
L’attività di credito al consumo viene regolata con precisione dalle leggi italiane, allo scopo di garantire e di tutelare al massimo il cliente consumatore. Le principali leggi che bisogna considerare sono la legge 154/92 sulla “Trasparenza” e la legge 142/92 sul “Credito al consumo”.
Non rientrano nella tipologia del credito al consumo i mutui ipotecari per poter acquistare degli immobili, dato che sono debiti sui quali c’è la copertura a garanzia del valore dell’immobile stesso, come nel caso del mutuo ipotecario.